Di libri, scrittori, risate, amicizie... al Festivaletteratura di Mantova

Il Festivaletteratura di Mantova è uno degli eventi letterari che si ripete ogni anno con rinnovato successo, perché ha in sé la magia di una città che riempie le sue strade della passione per i libri: girando per piazze e vie si incontrano lettori, scrittori, giornalisti, blogger e chi più ne ha più ne metta, tutti accomunati dalla passione per i libri. Un po' come succede a Pordenone Legge, dove ti siedi al tavolino di un bar e ovunque ti giri vedi pass al collo con su scritto "Stampa", "Autore", ecc. e poi ti rendi conto che al tavolino a fianco al tuo c'è uno dei tuoi autori preferiti! Posso assicurarvi che è veramente un'atmosfera magica. 


*in blu i commenti della Libridinosa*

L'ANTEFATTO
Quando è uscito l'elenco degli autori che partecipavano al Festival di Mantova, considerato che si svolge nella settimana che precede l'inizio della scuola e che questo mi dà la possibilità di caricare la fanciulla in macchina e andare, me lo sono spulciato per bene. E chi ti vedo? Fabio Genovesi e Antonio Manzini! Quindi, telefono alla mano ho iniziato ad urlare "Leaaaaaaaaaa!" "Lauraaaaaaaaaa!" i miei timpani chiedono ancora pietà "Andiamo? Eh? Andiamo? Eh? Eh?". Lea purtroppo non riusciva a liberarsi in quella settimana, ma la donna del monte monte? Che monte? Io in pianura sto! (Blogger) ha detto sì! E quindi via a sperare che i due eventi coincidessero...fino all'uscita del programma, quando mi è uscito un "Ma porca paletta impestata che t'ha fatto di male la paletta?! Genovesi il giovedì alle 21...non ce la farò mai!" subito seguito da un "Oooooooh! Manzini è con ROCCO in persona! Vabbé, Giallini, è la stessa cosa. E ad un orario abbordabile. Fatta!" Eh fatta...la fai facile tu!
Appurato che i biglietti si potevano prenotare dal primo settembre, imposto l'allarme sul telefono, sia mai che mi dimentichi! Brutto essere anziani... la memoria che comincia a far cilecca!
Il 31 agosto a mezzanotte mi piazzo al computer con la faccia di quella che "Ora vi frego tutti, mi prenoto appena scattano le 0:01". Apro la pagina del Festival e... "Ora mi fregano loro, le prenotazioni si aprono alle 9.00 del mattino...grrrrrrr!" Allora è vero che invecchiando si dorme meno! E secondo voi, alle 8.55 del primo settembre dov'ero io? Davanti al computer Bravi siete! Proprio davanti al computer.  Sapevo io! Individuo l'evento, indico 4 biglietti, clicco prenota, tutta tronfia. Apro la mail della prenotazione e..."Evento esaurito, è stato possibile prenotare solo due biglietti. Altri biglietti sono disponibili per la prenotazione telefonica al numero..." Scherzate, vero?  No Bacci, seri erano! Lo stesso numero che risponde alle informazioni, prenotazioni, disdette, modifiche? Devi organizzare il tuo matrimonio? Chiama quel numero! Hai un guasto alla macchina? Chiama quel numero? Hai fatto tardi e il frigo è vuoto? Chiama Lea che tanto sta al parcheggio del supermercato! Macheccc..." Nel frattempo arriva il messaggio di Laura in lacrime "I biglietti sono esauriti!". Qui di esaurito c'è solo il cordless, perché la Bacci è capa tosta e se si mette in testa una cosa non ce n'è per nessuno. E infatti, dopo qualcosa come oltre un centinaio di telefonate CENTOTRENTA il suono di linea libera assomigliava molto alla colonna sonora di "Una settimana da Dio". Il cordless invece rantolava e urlava pietà. Prenotati gli altri due biglietti, fatta la lista delle cose da caricare in macchina, eravamo pronte per la nostra giornata mantovana come quella delle tende?

CI SIAMO!
Finalmente è arrivato il giorno fatidico e dopo aver scaraventato giù dal letto la mia dolce figliuola, che a quell'ora era dolce come il pagliaccio di It ssshhhh che poi passa Grazia, si mette paura e non dorme più, siamo saltate in macchina, impostato il navigatore e via, destinazione Mantova, dove oltre a La libridinosa, anche lei con figlio al seguito (così si sarebbero tenuti compagnia, avevamo pensato...senza ricordare che in quanto preadolescenti sono abitati dalla tenia quelli hanno una famiglia di tenie con tanto di parenti alla lontana venuti in visita e a cadenza bioraria chiedevano cibo, che neanche quand'erano neonati... mangiamo? Che andiamo a mangiare? Adesso si mangia? Ma abbiamo già mangiato?) dicevo, oltre alla temuta blogger ancora con 'sta storia, avremmo dovuto incontrare  Fabio Genovesi che ci avrebbe firmato le copie del nuovo romanzo davanti ad un caffè. 
Ma...quando mai le cose vanno come ti aspetti? Mai! Infatti, le copie in questione erano nel mio bagagliaio che insieme al resto della macchina con noi dentro era intrappolato in una interminabile coda in autostrada. "Anna, chiama Laura e dille di alzare il figlio dall'asfalto, che quella lo ha piazzato a tenerci il posto, ma tempo che arriviamo noi gli cresce l'erba sul petto..." che brutta immagine! Laura decide di portare Figlio a fare il primo spuntino della giornata e chi incontra? Fabio Genovesi, ovviamente! Il quale le dice che farà il possibile per incontrarci nel pomeriggio. (purtroppo non ce l'ha più fatta a tornare...sigh!) Tra lacrime e imprecazioni varie, decido di richiamare Laura "Qui la faccenda si fa più lunga del prev...." E improvvisamente le auto davanti iniziano ad accelerare e il traffico riprende a scorrere. Poi dite che non devo aver paura chi lo dice? Taaaaaaanta paura devi avere! Chissà chi ha invocato stavolta...meglio non farsi domande, ma certo che avrebbe potuto anche invocare un tantinello prima...  Eh ma se tu non telefonavi io non potevo!
Arrivate finalmente al mega iper super parcheggio vedo un puntino rosso che avanza "Anna, che è Laura quella?" "Sì, è lei" "Uh! Stavolta la investo!" E niente, si è spostata per tempo! TU.SEI.STRONZA.
Un abbraccio e un bacio ogni tanto sei affabile anche tu, un veloce scambio di libri da un bagagliaio all'altro, messe in spalla borse che contenevano l'equivalente della miniera dei sette nani in peso secondo me c'erano pure i sette nani e quella zoccola di Biancaneve, ci fiondiamo sulla navetta, accolte dal sorriso del conducente. Sorriso che dopo averci viste scendere e risalire e averci sentite chiacchierare e sghignazzare altre tre volte, giunto a sera era un tantinello spento. Ah ma tu dici che era lo stesso autista tutte le volte? Ops!

Mantova è una città meravigliosa e merita di essere visitata, piena di lettori e scrittori poi, è un vero spettacolo. Baccina, dillo alla gente di fare attenzione alle bici, ché a Mantova sono pericolose!

Dopo aver passeggiato e ammirato il centro città, nutrito gli infanti mangiamo? Che mangiamo? Andiamo a mangiare? e fatto un primo giro in libreria ci siamo accascia... accomodate su un traballante cubotto di pietra in piazza e siamo state testimoni di una situazione alquanto bizzarra: due vigilesse sono arrivate armate di nastro bianco e rosso che si intonava perfettamente alla mia blusa e sguardo assassino e hanno iniziato ad isolare tutta la zona intorno a noi. Il primo pensiero è stato "Chi le ha avvisate che eravamo qua?" Qualche stronza! Poi è iniziato una specie di balletto con i passanti che invadevano lo "spazio sacro" che avevano delimitato, ora da un lato, ora dall'altro, e loro che facevano? Si posizionavano ai due lati impedendo il passaggio, direte voi. Naaaaaaaaaa, troppo facile! Si spostavano in coppia, prima da un lato "Scusate, di qua non si può passare" mentre i salmoni risalivano la corrente dall'altro lato, e loro via in coppia dall'altro lato "No, di qua non si passa" e le carpe dall'altra parte, sguish! Dopo aver osservato il balletto per qualche minuto abbiamo iniziato a sghignazzare come i due vecchietti del Muppet Show, subito zittite da una delle due con un ringhio che diceva più o meno "Se aspettate che passi qualcuno, vi avviso! Non passa nessuno!" Vuoi vedere che isolavano proprio noi?  Io te l'avevo detto! Al che mia figlia dice "Vado al cestino a buttare..." "FERMA! Che quella con l'acidità che la abita ti sputa e ti scioglie all'istante!" (che a pensarci ora...potevamo approfittare e mandarli tutti e due! Tu non stai mai muta!)
Constatato che non era il posto ideale dove stare ci siamo alzate e dirette verso il tendone della libreria. Passando davanti ad un bar intravedo una donzella dall'aria familiare seduta ad un tavolino, aguzzo la vista e...sì, mancano i pois ma è proprio la Lettrice Rampante! Ci fermiamo per due chiacchiere, Elisa è una ragazza deliziosa con la quale è piacevole scambiare disquisire non solo di libri (ci ha rivelato anche uno scoop! ma noi siamo tombe e da questa tastiera non uscirà una sola parola). Qua mi sa che tutti pensano che Elisa sia incinta. No gente, la Rampante non si sta ancora moltiplicando (purtroppo).
Dobbiamo far passare ancora un paio d'ore prima dell'incontro con Manzini, Giallini e gli ormoni che neanche sapevamo avere in numero così abbondante, e ci dirigiamo verso il parco interno a Palazzo Ducale. Un giardino splendido, tranne per la forma dei cespugli...avete presente le Uniplus? Sì, proprio quelle, le supposte! Ovunque ci girassimo, supposte! Laura ci vedeva gli arancini, ma stiamo parlando di Laura...provate a fare con lei il gioco "Cosa vedi nelle nuvole?" tu vedi una bici e lei "Uh, due ciambelle!" tu vedi le pecore e lei "Uh! Le panelle!". Sono donna del sud io! Il mio motto è: fritta è buona pure la carta! Dato che le nostre gambe stavano dando segnali di allarme da un po' ci guardiamo intorno e vediamo taaaaante panchine, tuuuuutte occupate!  Quasi prese dallo sconforto individuiamo una panchina libera, scintillante al sole, e la gazzella che è in Laura...spedisce il figlio ad occuparla. Ha 12 anni che sfrutti la gioventù! Ci accomodiamo e capiamo perché era libera. Aaaaaaalta e inclinata. La stanchezza era tale che l'abbiamo trovato persino divertente, un po' meno la gente che passava di là e vedeva otto gambine che penzolavano con quattro cretini attaccati che sghignazzavano. Come io riesca a scampare il TSO ogni volta è un mistero... Zitta che prima o poi finisce che non lo scampi più!

Si erano fatte ormai le 17.00 e Laura consiglia di avviarci a prendere posto all'incontro. Le mie gambe urlavano "Assassina! Non provarci! Se ci poggi a terra ti facciamo stramazzare!" Che bella scena sarebbe stata! Dopo averle rassicurate che si trattava di pochi passi e poi mi sarei seduta di nuovo, hanno deciso di collaborare, e ci siamo avviate.
Arrivate al luogo dell'incontro vediamo una fila dietro una transenna "Scusate, per chi ha il biglietto da dove si entra?" "Da qui, si metta in fila" e le gambe urlavano "Maledetta traditrice!" E daje torto! Una comoda oretta di coda  in piedi con alle spalle una dolce signora che passava avanti con grande nonchalance. Ah! Ma alla fine ho vinto io, str**** e finalmente entriamo. Una distesa infinita di sedie blu si apre davanti a noi "Uh! Guarda Laura, prevedono gente...Laura? Ragazzi, dov'è finita Laura?"  Ehiiiiiiii, sto quaaaaaa... minchia se sei sorda! Uno sguardo verso il palco e vedo un puntino rosso che si sbraccia. Manco Superman riesce a coprire quella distanza in una frazione di secondo, e io sono certa che il turbo glielo abbiano messo gli ormoni.
La raggiungiamo in primissima fila, ci accomodiamo e iniziamo a guardarci intorno. In mezzo alle fronde chi spunta? Lui, Manzini che veniva intervistato dietro al palco, mentre le sedie si riempivano alla velocità della luce. Un urlo e un applauso ci indicano che anche Giallini è arrivato. Che si aprano le danze.

Un incontro unico, dove abbiamo riso dall'inizio alla fine, con due veri e propri showman che si lanciavano frecciate continue, dimostrando quanto siano in sintonia al di là dei ruoli, e quando Manzini ha detto che ora quando scrive di Rocco vede la faccia di Giallini il pubblico ha mormorato "Anche noi, quando lo leggiamo!" a dimostrazione che non si poteva trovare un interprete migliore per quel ruolo. Si è parlato di modi di far cinema, di dietro le quinte, Giallini si è lamentato del fatto che Rocco stia diventando via via sempre più una brava persona, e poi hanno annunciato che la prossima settimana inizieranno le riprese della nuova serie che vedrà sia 7/7/2007 che Pulvis et Umbra divisi in due episodi. Poi alla domanda del pubblico "Come mai l'ambientazione proprio Aosta?" mi ha colpita molto la spiegazione di Manzini: "Un po' perché volevo mettere alla prova il personaggio in un contesto molto diverso dal suo, e un po' perché Aosta somiglia a Rocco: spigolosa, dura, ombrosa e ostica, ad un primo sguardo,  ma se si vuole andare in profondità si trova accoglienza e bellezza".
Terminato l'incontro, sotto al porticato si svolgeva il firmacopie, per raggiungere il quale dovevamo attraversare tutto il tendone; il tempo di raccogliere le borse e...swisssh! Laura si è ritrasformata in Superman ma proprio Superman? Che quello ha pure le mutande fuori da pantaloni. Ma non posso trasformarmi in Wonder Woman? ed era già appostata in fila! Arrivate davanti al banchetto sembravamo i pastorelli di Fatima davanti alla Madonna. Posso assicurarvi che quei due fanciulli messi vicini sono un concentrato di fascino (anche presi singolarmente, eh!). Gaaaaaaaaaaa... scusa, ho sbavato, adesso pulisco eh!
Copie firmate, ci avviamo verso l'uscita con la prole che reclama (di nuovo) cibo, quindi o li nutrivamo o li sopprimevamo all'istante. Io sono per la seconda ipotesi! Volendo evitare un soggiorno nelle patrie galere brava cretina! Avremmo avuto tanto tempo per leggere in pace e pure vitto e alloggio gratis abbiamo optato per il cibo. Prima però ci siamo fermate a salutare l'editor di Sellerio, e chi c'era lì con lei? Marco Malvaldi, il quale ha esordito con "Oh, Laura! Quella che mi ha stroncato il libro!" tutte le volte che mi vede la stessa storia (Ropolo, la sento pure da qui! BASTA!)  poi, nella sua immensa carineria ed umiltà e altezza ha aggiunto "Che poi è sacrosanto che voi esprimiate sinceramente il vostro parere!" Abbiamo disquisito con lui del mondo dei blog e di quanto lui apprezzi il lavoro che facciamo, e mentre davanti sorridevamo, dietro allontanavamo a calci gli infanti affamati. Calci assestati male, sorella.

Finalmente nutriti tutti, si è fatto il momento dei saluti. Baci, abbracci, col magone siamo salite in macchina e ci siamo avviate verso l'uscita...che non c'era più! Ah tu quella della Luna l'hai omessa? Vergogna, eh?!! Durante il giorno erano spuntate delle transenne in mezzo al viale...e ora? "Mamma, di là è aperto" Eh diglielo, Annuccia "Ma no! Non vedi che è tutto chiuso?" "Ma no! Lì è aperto!"  Brava, diglielo ancora che magari si convince "Zitta! Vado di qua!" Niente, fiato sprecato. IVANO SE STAI LEGGENDO QUESTO POST: FALLE FARE UN CONTROLLINO DELLA VISTA!  Ho optato per un comodo tratto sterrato stavi in mezzo a un campo da calcio e mentre sballonzolavamo sulle buche vedo Laura dall'altro lato delle transenne. "Come ci sei arrivata? Ti sei ritrasformata in Superman?" Wonder Woman! "Cretina! Da quella parte è aperto" te l'ha detto anche Annuccia mentre in contemporanea mia figlia urlava "Te l'avevo detto che era aperto!" IVANO, PURE DELL'UDITO... FALLE FARE UN BEL CHEKUP VA'!.
Fatta l'ultima figura barbina per quel giorno è proprio arrivato il momento di andare.
Di questa giornata mi porto la gioia di sentirmi parte di un meraviglioso mondo fatto di parole scritte e dette, la consapevolezza che le distanze sono nulle quando c'è sintonia e che le belle amicizie sono l'unico vero tesoro che dobbiamo difendere. Uh che parli di me? Spetta che faccio un bello screen che quando mi ricapita che tu dica cose così carine?
Appuntamento al prossimo resoconto, da Pordenone Legge, stavolta in compagnia della mia socia, un'amica che ho la fortuna di poter vedere ogni volta che voglio.

E per sentire l'altra parte della storia, andate a leggere il post della Libridinosa.



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