Alla fine andrà tutto bene ( e se non va bene...non è ancora la fine)

Trama: Sei settimane di silenzio forzato. Un incubo, per chi come Carla Diaz non sa tacere un secondo. Di indole fortemente comunicativa, Carla vive di parole, non solo per il bisogno di condividere i propri stati d'animo con chi le è vicino, ma anche per lavoro, essendo una presentatrice radiofonica. Quando un'operazione alle corde vocali la costringe a rimanere in silenzio per ben sei settimane, per giunta proprio in un momento di crisi personale e professionale, per Carla - pessimista di natura - è la fine del mondo. Costretta a non parlare, ma incapace di restare in silenzio, come potrà esternare pensieri ed emozioni e mantenere i rapporti con gli altri? Aiutata da whatsapp, email e bigliettini e armata di una buona dose di inventiva e di autoironia, Carla scoprirà di saper comunicare come non aveva mai fatto prima. Fino a trovare, mettendosi veramente in ascolto, la propria vera voce. 

Titolo: Alla fine andrà tutto bene (e se non va bene...non è ancora la fine)
Autore: Raquel Martos
Editore: Feltrinelli
Anno edizione: 2014
Pagine: 269 
(il 15 settembre prossimo uscirà l'edizione economica! cosa aspettate a prenderlo????)

RECENSIONE:
"Ho sempre qualcosa da dire, dubbi da esporre, ho la necessitò di riempire tutto di parole per non aver paura. (...) Quasi tutti parliamo troppo e ascoltiamo troppo poco gli altri e, ancor meno, noi stessi"
Non si riflette abbastanza sull'incredibile importanza e valore del silenzio. Lo scrive una persona abbastanza logorroica che pur di non lasciar parlare il silenzio costruisce improbabili castelli in aria e riempie le pause di parole, parole e parole. In certo momenti basterebbe stare zitti: lasciar parlare gli altri o lasciar cantare il silenzio. Silenzio come accettazione, diniego, comprensione, rabbia o indifferenza. Dovrei esercitarmi, soprattutto con certe persone un po' moleste che si incontrano nella vita di tutti i giorni. Dovrei spegnermi come una radiolina a cui si sono scaricate le pile e vedere che succede.
Tutto questo preambolo per dire che questo libro, seppur all'apparenza leggero, mi ha offerto degli interessanti spunti di riflessione...e anche qualche sana e stentorea risata.
La storia e la cover mi hanno subito attratta: merito di tutto quell'azzurro e del post it (e l'azzurro mi ha chiamata anche nell'altro libro della Martos "I baci non sono mai troppi"). Qui la storia è lieve, si potrebbe forse definire un chick lit che raggiunge un equilibrio perfetto tra romanticismo, umorismo e considerazioni profonde. Un risultato che non è assolutamente scontato.
Le sei settimane che Carla trascorre senza parlare sono sei settimane di pensieri scritti su una lavagnetta, di messaggi su WhatsApp (trovata gradevolissima, graficamente efficace e mai abusata) e di espressioni facciali. Il silenzio imposto porta la protagonista a riconsiderare le proprie scelte e la sua stessa vita. Attorno a Carla ruotano tanti simpatici personaggi: la migliore amica, il migliore amico, la madre, gli ex (Roberto e i suoi messaggi sono un capolavoro di stronzaggine), l'estetista (vi svelerà insospettabili proprietà dell'ananas), i colleghi di lavoro e un fratello che con la sua assenza riempie la pagina di malinconia.
Questo libro è stata una bella sorpresa perchè di libri belli e intensi ce ne sono molti (mi preparo a leggere Crepuscolo di Haruf), ma di libri apparentemente leggeri e simpatici che comunque riescano a regalarti una piccola epifania invece ne ho trovati ben pochi (alcuni della Bertola, Che fine ha fatto Audrey della Kinsella e poi???).
Ora per me la Martos è un'autrice da tenere d'occhio: il suo prossimo libro lo prenderò senza neppure leggere la sinossi, senza neppure cercare il cielo nella copertina. 
Lo dice il titolo: "Alla fine andrà tutto bene (e se non va bene...non è ancora la fine).
Un messaggio di speranza, di resistenza e di ottimismo. E per salutarvi ..ci starebbe bene pure uno smile.
;-)

Voto: 4







Commenti

  1. Devo dirti la verità Lea, se non fosse stato per la tua dritta questo libro non l'avrei mai preso in considerazione, colpa un po' anche della cover che, non so perché, mi mette un po' d'angoscia.
    Invece trovo quasi per miracolo una storia che mi va perfettamente a genio e che, ora come ora, non vedo l'ora di leggere. Magari se riesco a portarmi avanti con lo studio, me lo spilucco una pagina alla volta. No, probabilmente non ci riuscirei: dai facciamo un capitolo alla volta, più fattibile.

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    1. Cara Rosa, spero proprio possa piacerti. Un bacio da Lea

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  2. Leaaaaaa, Leuccia, io voglio! Dritto dritto in wishlist!

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  3. Non conosco questa autrice ma mi hai messo curiosità!

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  4. Lo leggerò, come resistere dopo aver letto la tua recensione? :)

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  5. Ero tentata se acquistarlo oppure no, avevo paura che fosse troppo "sciocchino"! Invece no....molto bene!

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    1. Ciao Paola, è sciocchino il giusto. Ha una sua eleganza e una sua allegria e una sua profondità.
      L'ho molto apprezzato.
      Un saluto da Lea

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  6. ma sai che mi hai messo voglia di leggerlo? Il tipo di libro all'apparenza leggero, che fa sorridere ma riflettere ultimamente mi piace proprio tanto

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  7. Il miglior parlare è il saper tacere...peccato che tanta, ma tanta gente prima di parlare dovrebbe imparare a collegare il cervello alla lingua.
    Mi piace come hai esposto il tuo pensiero riguardo a questo libro e al silenzio, che tanto spesso bramo e non posso avere.
    Segnato, come La lettrice scomparsa, che finalmente da oggi è nel mio scaffale Sellerio. Un abbraccio Cuore.

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    1. Se sapessi tacere avrei vinto molte battaglie, ma pazienza...mi accetto per quella che sono. Almeno mi interrogo sul valore del silenzio, mentre come scrivi tu molte persone non lo fanno!
      Un libro piacevolissimo. Ultimamente la Feltrinelli mi offre grandi soddisfazioni!
      Grazie per quanto scrivi e attendo con curiosità il tuo pensiero sul libro di Stassi.
      Lea

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