Consigli pratici per uccidere mia suocera - Giulio Perrone


TRAMA
Leo era sposato con Marta – seducente, comprensiva, i piedi ben piantati per terra – e con lei aveva un sogno, aprire una libreria. Poi ha conosciuto Annalisa – tenerissima, vitale, lo sguardo sempre rivolto al futuro – e ha mandato all’aria il suo matrimonio, iniziando con lei una nuova vita che sembrava finalmente appagarlo. Ma mettere radici non è il suo forte, tantomeno fare scelte definitive e impegnarsi troppo a lungo in qualcosa. Lo sa chiaramente, eppure non riesce a essere diverso. Così ha sentito Marta al telefono, si sono rivisti, hanno fatto l’amore, e adesso Leo si ritrova nella paradossale situazione di avere come amante… la propria ex moglie. Dividersi tra due donne che ti vogliono per sé e che si odiano può essere eccitante, all’inizio, ma alla lunga diventa una discesa infernale tra bugie, scuse improbabili, sensi di colpa e la consapevolezza di stare rimandando, insieme alle decisioni importanti, anche la possibilità di realizzare i propri sogni. Per Leo è arrivato il momento di scegliere – già, ma quale delle due? – e di certo non lo aiuta avere come unici modelli un padre che ha il vizietto del gioco e racconta d’essere stato la controfigura di Dustin Hoffman nel Laureato, e un datore di lavoro che lo assilla per sapere in che modo eliminare propria suocera… 
Titolo: Consigli pratici per uccidere mia suocera
Autore: Giulio Perrone
Editore: Rizzoli
N.pagine: 256
Anno di pubblicazione: 2017
ISBN: 9788817093569
Quando ho deciso di leggere questo libro, non nego che speravo di trovare veramente qualche "consiglio pratico", perché credo alla validità dei detti popolari, tra i quali "impara l'arte e mettila da parte" è un po' il mio mantra. Quindi se qualche arte c'era da apprendere, perché no? Nella vita non si può mai sapere di quali conoscenze si può aver bisogno...
Qualche consiglio in merito c'è, quindi se anche voi volete "mettere da parte", qualcosa la trovate, ma devo avvisarvi che trattasi di consigli empirici difficilmente applicabili.
Questo infatti non è il fulcro del libro, come il titolo può erroneamente far pensare, ma solo una parte della disgraziata vita del protagonista, Leo Mameli (sì, come l'autore del nostro inno nazionale), il quale viene chiamato dall'editore per cui lavora a trovare appunto soluzioni pratiche per sbarazzarsi di una ipotetica (sarà poi così ipotetica?) suocera, protagonista del romanzo che sta scrivendo.
Il fulcro del libro è proprio Leo, quarantenne romano con la propensione all'irresponsabilità. Sposato a Marta, la tradisce con una ventenne, Annalisa, e quando la moglie lo scopre e lo butta fuori casa, lui non ribatte, non fa nulla per salvare il matrimonio, ma prende armi e bagagli e va a vivere con Annalisa. Salvo poi, quando la relazione si fa più seria, tradire anche lei...con Marta! Ebbene sì, l'ex moglie diventa amante. 
Ecco questo è il grande tarlo che mi è rimasto a fine lettura: perché una donna tradita da un marito senza spina dorsale, che fugge alla prima difficoltà, che svicola in tutti i modi possibili e non prende mai una posizione netta, una volta che se ne è liberata accetta di diventarne l'amante? Perché vuole farla pagare alla ragazzina che glielo ha portato via? O perché in fondo lo ama ancora? Credo questa sia la ragione, ma io proprio non riesco a comprendere come una donna forte, pratica e di buonsenso, quale è Marta, possa desiderare di continuare ad avere accanto un uomo simile.
La cosa buffa è che se lo chiede anche lui:
"Non capisco neanche perché le donne vogliano accompagnarsi a uno come me. Cosa mai ci sarà di buono nel mio modo di essere che le spinge ad innamorarsi."

Se io incontrassi un uomo così nella vita vera scapperei a gambe levate, ma c'è stato qualcosa in Leo che mi ha fatto quasi tenerezza. A sua discolpa c'è da dire che non ha avuto dei fulgidi esempi di responsabilità: la madre si è occupata di lui materialmente, ma senza essere realmente presente; il padre è un eterno Peter Pan, volatilizzatosi trent'anni prima, che riappare quando Leo è già adulto portando con sè solo problemi e dando vita ad una serie di situazioni surreali degne del film "I soliti ignoti." Leo che non è mai stato figlio si ritrova a dovergli fare da padre e lo fa come meglio può. 
Un altro personaggio degno di menzione è il succitato editore per il quale Leo lavora come traduttore e leggendo i romanzi che vengono proposti alla casa editrice. Attraverso questo personaggio-macchietta, Perrone mette in luce tutte le dinamiche intrinseche al lavoro in una casa editrice, riunendo in un solo uomo tutte le manie e le debolezze degli editori. La domanda nasce spontanea: dato che l'autore di professione fa l'editore, quale di questi "vezzi" incarnerà? Credo che la mia curiosità rimarrà insoddisfatta, ma gli riconosco il merito di aver piacevolmente ironizzato sul mondo nel quale si muove quotidianamente.
Oltre ad uno sguardo sul mondo dell'editoria, questo romanzo è anche una dichiarazione d'amore per Roma, la città dell'autore, che viene tratteggiata nella sua quotidianità e per le donne in generale, che in questo romanzo fanno sicuramente una figura migliore della controparte maschile.
Ringrazio l'autore per avermi omaggiata di una copia digitale.



Commenti

  1. forse solo per ripicca che ne diventa l'amante per rivalsa nei confronti della ventenne secondo me. Otiima recensione come al solito ^_^

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  2. Mi sembra carino! purtroppo odio gli uomini traditori e quando leggo certe storie poi mi viene voglia di castrare il primo uomo che incontro...meglio evitare

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    1. Con il protagonista di di questo libro ti verrebbe negata anche questa soddisfazione: è un "senza palle" purtroppo!
      Bacio, Stefi

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  3. Naaa, uomo senza palle e moglie-amante, mi sa che non fa per me! Bella recensione, come sempre :)

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    1. Nonostante sia una lettura piacevole per il suo tono ironico, credo che il protagonista ti irriterebbe parecchio.
      Grazie Tessa, un bacio

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  4. Risposte
    1. E infatti lo è, grazie anche al suo tono ironico
      Grazie di essere passata, baci

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