Io che amo solo te - Luca Bianchini

Trama: Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l'inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la "First Lady". È lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet "semicascante" della sposa al gran buffet di antipasti, dall'assegnazione dei posti alle bomboniere - passando per l'Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti.
 
Titolo: Io che amo solo te
Autore: Luca Bianchini
Casa Editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2013
Pagine: 262
E' da una settimana che ho terminato questo libro e ancora ci sto pensando, nel senso che mi chiedo se mi sia piaciuto veramente e quanto. Capita a volte di voler amare un certo libro (o un certo film) perché una persona che stimi molto lo ha amato e se non ti è piaciuto con la stessa intensità, pensi magari di non aver capito qualcosa, di non averne colto l'essenza. E ti dispiace. Perché tra lettori è così: ci scambiamo consigli di lettura come altri si scambiano i regali...e sono doni preziosi. In questo caso ho apprezzato il dono e il libro mi è piaciuto, senza riuscire però ad emozionarmi.
Sono stata invitata al matrimonio dell'anno a Polignano a Mare e ho conosciuto Ninella, don Mimì, Chiara e Damiano, per non parlare della sorella della sposa, desiderosa di perdere peso e la verginità il prima possibile, mentre il fratello dello sposo vorrebbe solo fare outing e vivere sereno la propria omosessualità. Ci sono gli ultimi preparativi da fare: gli ultimi ritocchi alla predisposizione dei tavoli, le foto e le riprese di Vito Photographer, i consigli del wedding planner (Pascal di Bari), la zia Dora che arriva da Castelfranco Veneto, c'è il tempo per pensare ad un ultimo tradimento tanto per togliersi lo sfizio. Su tutto ci sono i ricordi e i rimpianti della madre della sposa, che da giovane era promessa al padre dello sposo e poi ha perso tutto, perché lui ha scelto i doveri imposti dalla famiglia al suo amore per lei. Ninella è il personaggio fondamentale della storia: una donna forte, che dopo la delusione d'amore, dopo la morte del marito (scelto come ripiego) è rimasta  sola, indomita, a crescere due figlie. Un personaggio con carattere di ferro, una donna fiera, dedita al lavoro e di poche smancerie. La sua unica concessione ai sentimenti è sognare, ogni tanto, guardando il mare, indugiare nei rimpianti solo una volta a settimana, dopo la comunione della domenica in Chiesa, incontrando gli occhi di chi non ha saputo superare l'opposizione della famiglia. Donna che attende una rivincita Ninella: il matrimonio della primogenita con il primogenito del suo solo amore è un momento di riscatto, in cui lei davanti a tutti rivendicherà sia il suo amore che la sua fierezza, a testa alta, con un vestito rosso fuoco.
Prima del matrimonio accadrà di tutto: battaglie con la consuocera, perdoni, nuovi tradimenti, mentre i due novelli sposi si studiano quasi ancora non si conoscessero, dando l'impressione che la decisione di sposarsi sia scaturita a prescindere dall'amore, ma piuttosto come uno scivolamento inevitabile verso qualcosa. Questo rapporto tra Chiara e Damiano non l'ho molto compreso, non sono certa possa essere definito amore, anche se poi, a fine libro, ci si avvicina, come se il giorno del matrimonio li avesse maturati. Eppure difficilmente riesco a immaginarli uniti, a superare i problemi connaturati alla convivenza  e al diventare genitori.
Il punto di forza della narrazione è lo svelamento, senza acrimonia, ma con ironia e leggerezza di tutte le ipocrisie, le vanità e le debolezze di tutti, protagonisti e comprimari. Si ride molto, si pensa e si riflette: l'umorismo lieve, stempera, rende molto reali i personaggi, il cui tratto distintivo è proprio la veridicità. Ci immedesimiamo, ma con un po' di dispiacere, con la vicina di casa, con la zia, con l'amica della sposa, con gli sposi stessi e dispiace perché in loro rivediamo certe nostre piccinerie, cose piccole, ma che non ci rendono grandi....non so se mi spiego.
E poi su tutto il mare, il vento e un'Italia da cartolina, quella sì bella nonostante tutto.
Quello che mi è rimasto, oltre alla fierezza di Ninella, sono le polpette che impasta la consuocera, unica sua specialità, unico modo per rivendicare l'amore del marito, il suo ruolo nella famiglia. E in quell'impastare una tristezza, un finale dolce amaro, con il sapore delle malinconia e non della rinascita.
Voto: 3.5
 
 
 
 

Commenti

  1. Hai reso perfettamente l'idea! :)
    Questo è un romanzo che ho amato, proprio per la capacità dell'autore di raccontare con indulgenza tanti piccoli grandi difetti dei nostri giorni. Strappando un sorriso (a volte amaro).

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    1. Ora voglio assolutamente vedere la trasposizione cinematografica.

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  2. Bellissima recensione. Hai colto l'essenza del libro, la vita di provincia a volte ammantata di si deve fare per non far parlare male la gente di te. Il nascondersi sotto le apparenze di persone normali ma che hanno tutti qualcosa che li rende "aciditi" alla vita. Un sorriso che però ha una sorta di maliconia e amarezza.

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  3. Non mi aveva fatto impazzire, ma concordo.

    Forse, qui e lì, fa un po' troppo cartolina. Ma sarà che Bianchini mi sta mortalmente sulle scatole.

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  4. Ciao, anche a me non ha convinto molto questo romanzo. Il personaggio di Ninella è quello che ho preferito ma con gli altri non sono riuscita a entrare in sintonia, soprattutto con la coppia di sposini, nella quale nemmeno io ho percepito il loro amore

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    1. Ciao Ariel,
      direi che Damiano e Chiara non sono un modello da cui prendere spunto!
      ;-)

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  5. Bellissima recensione!
    Concordo pienamente con il le tue impressioni!

    GIOCO LIBROSO sul mio blog!
    Se ti va ti aspetto da me!
    http://lamammadisophia2016.blogspot.it

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  6. Ciao Lea! Io di Bianchini non ho letto nulla e non so il perché ma quest'autore non mi convince, ho il timore di trovarmi tra le mani storie banali... prima o poi gli darò una possibilità!

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    1. No, non temere, la storia non era banale ed era raccontata in modo lieve, ma non superficiale. Poi dipende sempre dai gusti e dalla sensibilità del momento.

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  7. a me questo libro era piaciuto tantissimo, ma proprio tanto. E poi ho visto il film e anche no ecco

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    1. Allora adesso devo vedere il film! Certo che Scamarcio nei panni dell'incolore Damiano non ce lo vedo molto.
      Mah.

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    2. ecco infatti. Che poi Scamarcio nel film mi è pure piaciuto, è stato bravo. Lui e Ninella. Chiara invece... lasciamo stare va. Ci somigliava fisicamente ecco. E non mi è piaciuta l'interpretazione di Don Mimì

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  8. Ognuno ha il suo modo di sentire, percepire, provare le emozioni. Il solo fatto che una persona accetti un mio consiglio vale più del risultato. Ci sta che un libro consigliato con ardore non provochi la stessa intensità di sentimenti a chi lo riceve, ma l'onestà di dirlo è ancora più apprezzabile del giudizio finale.
    Con me sfondi una porta aperta, amo Mimì e Ninella, Chiara e Damiano, Nancy e il suo sciocco calciatore, Vito, Franco, Matilde... Polignano, il mare, l'accento pugliese...Amo Luca che porto con me da tempi memorabili. Entrambi i libri e i film per me sono insuperabili :-)

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    1. Sai sempre trovare le parole giuste.
      Dopo aver letto un libro mi piace moltissimo gustarmi la sua trasposizione cinematografica e anche pensare ad un viaggio per vedere i luoghi e le ambientazioni. Però per quest'estate che avanza sono già votata ad Aosta. Rocco e Le otto montagne di Cognetti mi chiamano. ;-)

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